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Tratto I: Santa Maria di Leuca - Monopoli

Tappa 1:

Santa Maria di Leuca - Mattinata

Eccome di nuovo in cammino... Dal Finibus Terrae al Finis Terrae... Come scrisse Pablo Neruda... "Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno..." Ed è proprio così, con questo spirito che intrapprendo questo pellegrinaggio...

 

 

 

Tappa 2:

Matterata - Otranto

Il percorso è stato sempre attraverso campi di ulivi. Il caldo, un po' inclemente, protagonista della giornata. Domenica ideale per camminare nel silenzio più assoluto. Il mio cuore, piano piano, sta abbassando il suo veloce battito... È tempo di introspezione ed ascolto...

"Il viaggio più lungo è il viaggio interiore” scrisse Dag Hammarskjöld. Occorrono infatti l’umiltà del cercatore, la sete del viandante, la perseveranza del pellegrino per compiere questo viaggio nel profondo di sé. In questo posto meraviglioso chiamato Salento sto provando delle emozioni bellissime. Tra campi e campi di ulivi, nel silenzio più assoluto soltanto alterato delle cicale provo armonia, serenità. Il caldo stremo non mi dà fastidio. Chissà se sto entrando nel ritmo di Madre Natura...

 

Tappa 4:

Cannole - Lecce

Dopo 4 giorni di "cammino" sono arrivato a Lecce. Sono bastati 115 km per capire che il Salento porta nel suo DNA l'accoglienza e l'ospitalità. Mi piace tanto la espressione "profumi d'altri tempi"...

Mi sono incrociato con due "pellegrini": Uno si chiama TRAMONTANA ... l' altro SCIROCCO. Infatti Scirocco questa mattina mi aspettava alla porta: Appena uscito, con il mio fedele zaino alla schiena e pronto per "spaccare" il mondo, mi ha preso la mano e guardandomi agli occhi mi ha detto: Oggi si cammina insieme... Ho sentito scivolare una goccia di sudore per la schiena... E accettando l'invito (respettoso ma senza paura) le ho risposto: Come no, via... E così, passo dopo passo, abbiamo condiviso una giornata di fuoco...

 

Tappa 5:

Lecce - Torchiarolo

Quanto importante è per un pellegrino l'accoglienza? Quanto importante per un pellegrino è l'ospitalità? Io nel mio umile credo che la grande ricchezza di un pellegrinaggio sono gli incontri (personali, con il sacro, con Madre Natura, con il territorio, con la storia...) e la grande difficoltà è essere lontano degli affetti...

Questa demanda in voce alta immagino che è collegata alla accoglienza ed ospitalità che ho ricevuto nel paeseto di Cannole. Arrivato prima di ieri, ho avuto la fortuna di essere"accolto in famiglia" per Fabio e Lucia. Sono quelli posti dove la semplicità diventa amore. Sono quelli posti dove l'arrivo è gioia e la partenza consapevolezza che hai ricevuto Dono... Sono quelli posti che vorrei fare conoscere al mondo...

 

Tappa 6:

Torchiarolo - Brindisi

Ieri sera sono arrivato al paeseto di Torchiarolo ed accolto di Lorenzo Renna (persona squisita). Verso sera è arrivata una fortissima tempesta... ed ecco... è scattato di nuovo in me il desiderio, il bisogno, la necessità di uscire fuori e restare lì, seduto, bagnandomi fino le ossa mentre l'odore a terra bagnata mi riportava alla infanzia... Sono convinto, come ho letto non ricordo dove, che la pioggia è romanticismo. La pioggia è rinascita.. è vita... Diseta la terra... Nasconde le nostre lacrime... Come la notte, la pioggia è transizione... Oggi ho camminato leggero... Voglio condividere con vuoi una preghiera irlandese che mi tocca sempre il cuore:

...Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano

 

 

Tappa 7:

Brindisi - Torre San Sabina

Io sono nato in una città di mare ed oggi più della metà della tappa è stata affianco suo... Sono bastati pochi kilometri per iniziare a sfogliare una parte del libro della mia vita... Anni 70, primi viaggi con in miei genitori in spiaggia... Ricordo al mio papà tenendome stesso sull'acqua e dicendomi di non avere paura... C'era lui... Per un bel periodo il mio eroe... Andavamo a prendere cozze, granchi, a pesca... dopo si camminava, mi mostrava come equilibrare il peso in salita e discesa... Un portento della natura... di quelli capaci di spaccare un tavolo in due d'un colpo... A volte esagerato ma credo che qualsiasi bambino nel mondo sarebbe fiero di avere un babbo così.

Quando la mamma ci chiamava se correva per vedere chi arrivava primo per prendere il panino... Non so come mai ma sempre vinceva io... I panini della mia mamma erano fatti d'amore. Non importava cosa c'era dentro... Erano buonissimi... Dopo pranzo, ricordo ancora come lei mi abbracciava, mi copriva per proteggermi del sole e mi cocolava... Sono stato uno dei bambini più felici sulla terra, secondo me...

Ed è proprio per questo che mi rendo conto che una gran parte del mio pellegrinaggio è e sarà di Ringraziamento

 

Tappa 8:

Torre Santa Sabina - Torre Canne

E poi, il nulla... Forse solo… il rumore del silenzio, come quello che sentono gli uccelli quando volano in alto sopra la terra respirando l’aria pura e fresca della libertà. (Cit. Fannie Flagg)